PIANORO – Nel giorno della Festa dell’Annunciazione, al Santuario di Monte delle Formiche a Pianoro vi è stata la solenne cerimonia di affidamento e di consacrazione di tutta la popolazione della Zona pastorale 50 alla Madonna delle Formiche.
“Alla nostra Mamma e Patrona Celeste, perché ci protegga tutti in questo tempo di epidemia – ha detto don Giulio Gallerani, moderatore della Zona pastorale – soprattutto i più deboli e gli ammalati ed anche i medici e gli infermieri”.
I sacerdoti della Valle del Savena e la sindaca di Pianoro, Franca Filippini, hanno prima recitato il Padre Nostro in comunione con tutti i cristiani del mondo, rispondendo all’invito di papa Francesco. A seguire, davanti all’immagine della Beata Vergine del Monte delle Formiche, protettrice delle tre valli di Zena Idice e Savena, vi è stata la recita dell’Angelus e l’atto di consacrazione.
Tutta la cerimonia di affidamento si è svolta, senza pubblico ed in diretta streaming dal Santuario del Monte delle Formiche a Pianoro (alto 638 metri), che deve il proprio nome al fenomeno che annualmente si verifica: intorno all’8 settembre, il giorno della festa della Madonna, sciami di formiche alate arrivano dalla Germania per morire ai piedi dell’affresco di Maria.
Nel Santuario, sotto l’immagine della Vergine, è riprodotto un distico latino che recita “centatim volitant formicae ad Virginis aram quo que illam voliant vistmae tatque cadunt”, ossia “ansiose volano le formiche all’altare della Vergine, pur sapendo che ai suoi piedi moriranno”. Durante la Festa della Madonna delle Formiche è tradizione che gli insetti vengano benedetti e donati ai fedeli e la devozione popolare vuole che curino alcuni malanni.
Il sacro edificio fu più volte riedificato nel Trecento, nell’Ottocento e nel 1957, dopo la devastazione della seconda guerra mondiale. L’attuale chiesa fu costruita nello stesso luogo della precedente su disegno dell’architetto Gaetano Marchetti.
Anche i componenti della comunità musulmana di Pianoro, in comunione con le parrocchie, hanno proclamato due giorni di preghiera e digiuno per la fine dell’epidemia. “Integrazione significa due popoli che si incontrano – dice Mohamed Salam, l’imam della comunità musulmana di Pianoro – il popolo che arriva rispetta le tradizioni del popolo locale e cerca di applicarle, ed uno insegna all’altro, e insieme i due popoli si uniscono”.
Gianluigi Pagani