Servizio di accoglienza alla vita

Servizio alla vita «a tutto tondo»

Un aiuto per le mamme che hanno gravidanze difficili e per le famiglie in difficoltà

«Cerca casa», il Servizio accoglienza alla Vita di Bologna: con sede  storica in via Irma Bandiera 22, presso la parrocchia della Sacra Famiglia, dove opera dal 1978, per la presenza di barriere architettoniche e perchè i locali sono ormai angusti per la quantità e qualità del servizio che questo Servizio dà non solo alle donne che devono affrontare una gravidanza difficile, ma anche alle mamme e famiglie con bambini piccoli e che hanno problemi concreti come il procurarsi il cibo e l’abbigliamento.

«Nello scorso anno – spiega la presidente Cristina Gandolfi – la cosa che più ci ha colpito è che purtroppo aumentano continuamente i casi di violenza sulle donne. Anche se non siamo un Centro antiviolenza, dobbiamo spesso accompagnare donne in gravidanza che fuggono dalla violenza del marito o del compagno. E non si tratta solo di violenza fisica, ma anche psicologica o economica. Queste donne ci vengono segnalate dai Servizi sociali, e allora attiviamo la collaborazione con i Centri specializzati, soprattutto Mondo Donna».

Per quanto riguarda il lavoro del Sav, è stato come sempre molto intenso, a partire dai Gruppi-appartamento per l’accoglienza di donne e famiglie: «All’interno degli 11 gruppi-appartamento. sono stati ospitati: 13 madri sole, 5 coppie di genitori e 35 bambini (17 maschi e 18 femmine)» spiega Maria Elena Zacchia, responsabile del Servizio socio-educativo del Sav. E poi c’ è l’attività del Centro di Ascolto: «Sono stati 152 i colloqui svolti in presenza dall’operatrice (psicologa, psicoterapeuta) e 253 quelli da remoto, 5 sono stati i progetti Aiuto Vita (adozioni prenatali a distanza) erogati nell’anno e 3 i Regali Nascita», elenca Zacchia.

«I nostri appartamenti sono sempre pieni – sottolinea Gandolfi – e al Centro di ascolto si presentano sempre più donne italiane, a dimostrazione che le difficoltà colpiscono anche le nostre connazionali». Sono calate invece in modo drastico le richieste di corredini, «perché purtroppo c’è un continuo calo delle nascite» spiega la presidente – e portare avanti una gravidanza richiede sempre più coraggio». In compenso, «seguiamo anche qualche mamma con figli già adolescenti, dal punto di vista educativo e della progressiva autonomia. Un grosso impegno, visto che finora ci siamo occupati solo di bambini piccoli».

Meno frequentato di una volta è anche il Servizio guardaroba, che pure ha fissato in un anno 364 appuntamenti alle famiglie assistite, «forse perché oggi ci sono anche altri riferimenti per questa necessità», commenta Gandolfi.

Un servizio che invece non conosce crisi è quello di fornitura di generi alimentari, forniti dal Banco alimentare: «nel 2023 abbiamo distribuito 980 pacchi alimentari a 63 famiglie, per un totale di 310 persone aiutate attraverso il sostegno finanziario europeo del PO I FEAD – elenca Zacchia -. E il Servizio è anche un riferimento per il Quartiere: si trova infatti da qualche anno nel Quartiere Barca».

E a proposito di Quartiere, il Sav cerca una nuova sede, più funzionale e priva di barriere architettoniche, ma possibilmente sempre nella zona «tradizionale», alla quale molti fanno riferimento: quindi nel Quartiere Saragozza, alla Croce di Casalecchio o anche a Casalecchio stesso. «le persone ormai ci conoscono e si rivolgono a noi con fiducia – conclude Gandolfi -. Siamo conosciuti e apprezzati dai Servizi pubblici, con cui c’è una buona collaborazione, e tutti sanno che la nostra opera a favore di mamme, famiglie e bambini è valida e importante».

 

 

 

 

 

 

 

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