Un nuovo programma di E'Tv

“Tracce d’infinito”, alla scoperta della bellezza di Bologna

In onda il giovedì alle 21 sul canale 10 del digitale terrestre, è ideato e condotto da Michela Conficconi

BOLOGNA – Un percorso nei più suggestivi luoghi della città a partire dall’11 marzo, con la collaborazione di “Arte e fede”, il Centro studi per la cultura popolare e l’associazione “Via Mater Dei”

Un percorso nei più suggestivi luoghi della bellezza bolognese, là dove a rendere più piacevole quanto è capace di realizzare la mano dell’uomo è il respiro grande della fede e il fascino impalpabile della santità. Vuole essere questo il nuovo programma di E’Tv “Tracce d’infinito”, che ha per sottotitolo “Arte, fede e santità. Viaggio alle radici della nostra terra”.

In onda da giovedì 11 marzo alle 21 sul canale 10 del digitale terrestre, ha cadenza settimanale ed è ideato e condotto da Michela Conficconi, giornalista che da anni si occupa di temi vicini alla Chiesa e in particolare alla diocesi di Bologna. Collaborano l’associazione Arte e fede della diocesi di Bologna, il Centro studi per la cultura popolare e l’associazione Via Mater Dei.

L’idea del programma nasce da una duplice constatazione. Da una parte l’enorme ricchezza che la fede ha prodotto a Bologna: sul piano artistico, come testimoniano le enormi bellezze pittoriche e architettoniche conservate nel capoluogo; ma anche sul piano umano, se si pensa ai grandi santi che hanno vissuto le proprie virtù cristiane nella città felsinea cambiandone il tessuto culturale e sociale.

Un dato che va tuttavia di pari passo col fatto che tale patrimonio non è sufficientemente conosciuto. E, va da sé, una visione manchevole ed imperfetta della realtà in cui si vive porta ad una coscienza parziale delle proprie radici e quindi ad un indebolimento nella propria identità.

Basti pensare all’impatto umano e culturale operato dai Santi Vitale e Agricola sulla storia di Bologna: schiavo e padrone, che nel IV secolo, hanno versato il sangue come fratelli. Un fatto inconcepibile per il mondo di allora, che dopo quasi un millennio di pellegrinaggi e preghiere da ogni dove sulla tomba dei protomartiri, ha portato Bologna ad essere la prima città al mondo ad abolire la schiavitù.

Se in tanti conoscono il nome di questi grandi Santi della Chiesa bolognese, in pochi ne conoscono storia e implicazioni. Lo stesso si può dire per l’arte. Le meraviglie pittoriche e architettoniche religiose della città sono state concepite nei secoli come una vera e propria “Bibbia dei poveri”: in un contesto che vedeva la quasi totalità del popolo analfabeta, l’arte era un modo per comunicare un’esperienza di fede che doveva arrivare dritta nel cuore della gente.

Ciò grazie ad un alfabeto comune fatto di immagini che allora erano immediatamente lette secondo il loro significato, ma che oggi non sono più immediate. Occorre un lavoro che spesso le visite turistiche sacrificano in favore di analisi prettamente artistiche o estetiche.

Le prime due puntate, che in via eccezionale verranno trasmesse in formula doppia nella stessa serata di giovedì 11, si occuperanno della Basilica di Santo Stefano, in quanto luogo in cui si conservano le reliquie dei Santi Vitale e Agricola, e del convento e Basilica di San Domenico, dove nel 2021 si celebrano i 700 anni dalla morte del fondatore dell’ordine. Nelle settimane successive le telecamere racconteranno, tra l’altro, di Santa Caterina de’ Vigri, della Santa Gerusalemme bolognese e dei Santuari montani sorti sul luogo di un’apparizione mariana.

Vedi il promo del programma

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