Hanno portato la loro bambina in Cattedrale per partecipare per la prima volta insieme alla Divina Liturgia con la loro comunità ucraina. Andriy e Bogdana l’hanno adottata a Kiev e hanno fatto appena in tempo a lasciare il paesefuggendo in macchina quando è scoppiato il conflitto.
“È la nostra bimba – dice Bogdana – che abbiamo adottata quattro mesi fa da Kiev, da dove adesso è tutto distrutto, è la nostra bimba! Siamo partiti una settimana fa per i documenti, perché non è ancora finito del tutto il procedimento di adozione. Dovevamo rientrare in aereo. Giovedì mattina ci siamo svegliati con le esplosioni della guerra”.
“Il nostro – spiega – è un piccolo villaggio, ma ci sono vicine due città militari che sono state bombardate per distruggere i mezzi tecnici”.
“Non so come abbiamo fatto per fuggire, – racconta ancora. Abbiamo lasciato tutto come ci siamo svegliati, letti disfatti, tutto abbandonato, senza mangiare…”.
Questa coppia di sposi ucraini abita da molto tempo in Italia e sono molto legati alla loro parrocchia.
Il pensiero costante è per i loro parenti e amici, per le case abbandonate in fretta, per il destino del paese. Quale mondo si sta preparando per la piccola?
“Prima di tutto chiediamo la pace per il nostro paese”, dice Andriy, mentre la piccola comincia a dare segni di stanchezza.
“Noi dobbiamo ancora rientrare. È una procedura lunga e la bimba può restare all’estero solo 90 giorni”.
“Speriamo – prosegue Andriy – che entro i prossimi 90 anni la situazione si possa tranquillizzare e tutto torni normale”.
Bogdana rileva la sua preghiera: “E chiediamo la salute per la piccola… poi a tutto il resto pensiamo noi…!”
“Là sono rimasti tanti tanti bambini – ci confida Andriy -: non sappiamo che cosa sarà di loro…”.