Guerra in Israele e Palestina

Il Vicario della Custodia di Terra Santa: «Le armi continuino a tacere»

Padre Ibrahim Faltas ha parlato della tregua a margine dell'Assemblea nazionale della Fisc a Roma

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A margine dell’Assemblea della Fisc a Roma, padre Ibrahim Faltas ha parlato della tregua in corso e dei prossimi scenari

A margine della XX Assemblea nazionale ordinaria elettiva della Fisc, la Federazione italiana settimanali cattolici, in corso a Roma, il direttore dell’Ufficio per le comunicazioni sociali della nostra Diocesi e della Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna, Alessandro Rondoni, ha raccolto le parole di padre Ibrahim Faltas, Vicario della Custodia di Terra Santa, a proposito della tregua di questi giorni fra lo Stato di Israele ed Hamas.

«La speranza di tutti è che questa tregua duri il più a lungo possibile – afferma padre Faltas -. Le parti in conflitto hanno parlato di cinque giorni di cessate il fuoco, ma spero che saranno di più altrimenti temo sarà un disastro. Ormai Gaza è stata distrutta e questa guerra deve trovare la sua conclusione. Chiedo a tutta la comunità internazionale di approfittare di questa tregua per domandare che non si torni più alla guerra, come invece sembra probabile. In soli cinquanta giorni abbiamo avuto oltre 15mila morti e 40mila feriti: potete ben capire a che cifre potremmo arrivare se il conflitto dovesse riprendere. La situazione è orribile e davvero molto complessa. È difficile spiegare come si vive a Gaza, Gerusalemme, Betlemme, in Cisgiordania ma anche nel nord di Israele colpito dagli attacchi di Hezbollah. Anche noi ci uniamo alla richiesta del Santo Padre affinché le armi tacciano e sia possibile un accordo tra israeliani e palestinesi. Personalmente, sono 35 anni che vivo lì e dico: questo è il momento opportuno per fare la pace nell’ottica dei due popoli e due Stati».

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