Per la Festa di San Giuseppe

Le «raviole» dei ragazzi del Fomal

La ricetta del tipico dolce bolognese spiegato ai giovani della Fondazione dallo chef Merighi

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue sui cookie

A Villa Orione lo chef Merighi ha raccontato ai giovani della Fondazione i segreti del tipico dolce della tradizione bolognese

Mancano pochi giorni a San Giuseppe e a Bologna si preparano le raviole.

Qui siamo a Villa Orione dove dove incontriamo i ragazzi del Fomal alle prese con i dolci bolognesi tipici della festa. Raviola è il nome dell’antico cappello dei Carabinieri. Per collegarlo a San Giuseppe nacque la leggenda che durante l’esilio in Egitto il Santo custode della Sacra Famiglia venne inseguito da un gruppo di zelantissimi carabinieri di Erode che dopo mesi di inseguimento vennero fatti fuggire per intervento di Gesù Bambino, mentre a San Giuseppe rimase in mano appunto la raviola.

Lo chef Mauro Merighi svela agli studenti in stage i segreti per la riuscita delle raviole che poi saranno vendute in parrocchia a favore della Caritas.

Le vere raviole bolognesi sono ripiene di mostarda, l’antico Mustum Ardens o mosto ardente che si preparava cuocendo nel mosto d’uva zuccherato mele cotogne, pere cotogne, arance e prugne nere, ma come nel caso delle ricette tradizionali ne esistono molte varianti. Il Fomal, Fondazione Opera Madonna del Lavoro, promuove tra l’altro attività formativa nell’ambito della ristorazione, in rapporto diretto con il mondo del lavoro.

condividi su