Domenica 3 marzo

La Messa per ricordare Tancredi e gli altri senza fissa dimora

Zuppi: «Ci vuole la dolce insistenza, il continuo “tornerò” del samaritano per aprire a nuove possibilità»

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La celebrazione, curata dalla Comunità di Sant’Egidio, si è svolta nella Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano la scorsa domenica 3 marzo

L’accensione delle candele e la lettura dei nomi dei senza fissa dimora che sono morti in questi ultimi anni a Bologna. Un’ottantina.

Questi segni di ricordo e di comunione nella preghiera hanno concluso la Messa di domenica 3 marzo nella Basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano presieduta dall’Arcivescovo. Ogni anno la comunità di Sant’Egidio, insieme ad altre associazioni, propone questa celebrazione.

«Quanto vogliamo – ha sottolineato il Cardinale nell’omelia – che ogni comunità̀ cristiana sia casa dove si ascolta e si vive l’amore di Dio, e dove questo diventa accoglienza, cura, amicizia verso tutti, particolarmente i poveri! Tancredi e i tanti nomi che ricordiamo sono anche i nostri. Quanto poco ci vuole – ha proseguito l’Arcivescovo – per precipitare nell’alcool, nelle dipendenze, nell’abisso della solitudine, del non essere padroni di sé, per finire per strada! Ci vuole la dolce insistenza, il continuo “tornerò” del samaritano per aprire a nuove possibilità».

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