Visita Pastorale

Renazzo-Terre del Reno, il resoconto

L'incontro con l'Arcivescovo si è tenuto dal 17 al 20 giugno

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Le quattordici parrocchie della Zona hanno accolto il cardinale Matteo Zuppi dal 17 al 20 giugno.

Una zona pastorale complessa per la vastità del territorio, per il numero dei soggetti coinvolti, per la viabilità articolata: la visita pastorale dell’Arcivescovo raggiunge la zona di Renazzo e Terre del Reno nel vicariato di Cento. Quattordici parrocchie, di varie dimensione (dai 250 di Galeazza Pepoli ai 4300 di Renazzo) per un totale di oltre 25mila residenti, con sette sacerdoti che prestano servizio pastorale.

Nello spostamento tra una comunità e l’altra è facile scavallare confini, visto che siamo alla confluenza delle province di Ferrara e di Modena e della città metropolitana di Bologna, come a Casumaro dove la chiesa sta sotto Modena, mentre gli edifici di fronte sono sotto Ferrara. Un caldo afoso caratterizza le giornate della visita, ma è evidente la gioia di accogliere il pastore della diocesi, che batte a tappeto il vasto territorio, anche piccoli santuari rurali che ben difficilmente hanno vissuto nella loro storia la visita di un cardinale.

Un territorio sottratto nei secoli alle acque lacustri e alle paludi, attraverso l’incanalamento delle acque e la gestione del fiume Reno che ha visto numerose opere idrauliche e deviazioni. Vaste terre coltivate, fecondate da acqua e sole, anche se non mancano impianti industriali. Una zona che sta ai margini geografici della diocesi, ma non è affatto marginale, ha ripetuto più volte il Cardinale: anzi una terra che ha dato alla Chiesa anche dei santi che plasmano il volto spirituale della nostra diocesi: come Sant’Elia Facchini, al “mat Facchen” come chiavano a Reno Centese questo ragazzetto che fatto uomo è partito per evangelizzare la Cina dove ha subito il martirio nell’anno santo 1900 o il beato Ferdinando Baccilieri che sognava la missione e finì per essere parroco per un quarantennio a Galeazza, animatore vocazionale, fondatore delle Serve di Maria.

Quella del terremoto è storia recente e alcune chiese ne portano ancora le ferite, mentre altre hanno ripreso possesso dei loro luoghi di culto, dopo accurati restauri. A Reno Centese fervono i delicati lavori del campanile: la torre è stata imbrigliata e sollevata da terra, in modo da farla lentamente ruotare per trovare il suo assetto naturale sulla base ricostruita. Forse l’entusiamo maggiore per il progetto della pastorale integrata nella zona pastorale viene dai giovani che guardano con facilità più al futuro che al passato. Unire le forze significa costituire gruppi maggiormente ricchi di stimoli e di possibilità di servizio. Sono i giorni vivaci dell’estate ragazzi. Non mancano mascherine e le strategie di protezione impegnano con responsabilità un maggior numero di giovani e di adulti, ma l’attività estiva da proprio l’idea della ripartanza.

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