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Veglie di Pentecoste nelle Zone Pastorali

Le Zone pastorali si sono organizzate per celebrazioni unitarie

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In occasione della Vigilia di Pentecoste molte Zone pastorali hanno celebrato una veglia unitaria di preghiera. Nelle attuali circostanze, segnate ancora dalla pandemia, l’Arcivescovo aveva disposto di lasciare alle singole Zone pastorali la decisione se fare o meno la Veglia in modo unitario, nella forma che risultasse più adatta alle diverse situazioni, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza anti-Covid.

«Le comunità della nostra Zona – spiega Alessandro Viaggi, presidente del Comitato della Zona pastorale Minerbio, Baricella, Malalbergo – si sono ritrovate in due sedi diverse, Malalbergo e Minerbio, per favorire la partecipazione alla celebrazione, trasmessa anche n streaming, ma unite dalla stessa volontà di proseguire il cammino intrapreso e certe che la fatica, che ancora continuerà, sarà simile a quella del seminatore, sostenuta dalla speranza che il seme sparso poi fruttifichi perché chi fa crescere è il Signore. L’Ufficio di Lettura è stato animato dai canti, con le testimonianze dei ragazzi della Cresima e un testo di Papa Francesco. Per tutto questo e per tanto altro che ciascuno porta nel cuore si è invocato lo Spirito Santo perché sia davvero l’irruzione del “fuoco vivo” che accende e rinnova la nostra vita come si è cantato intorno alla fiamma del braciere con cui, sul sagrato delle chiese, è iniziata la celebrazione».

«La nostra è la Zona pastorale 50 e questo numero richiama davvero lo Spirito Santo». Don Giulio Gallerani, moderatore della Zona pastorale Pianoro, con queste parole ha aperto la Veglia di Pentecoste, che si è svolta a Musiano. «Quest’anno – continua – celebriamo la festa di Pentecoste in questa chiesa appena restaurata, storica abbazia sorta intorno all’anno Mille, che conserva una reliquia per noi veramente unica. Una delle idrie (anfore) utilizzate per il miracolo delle Nozze di Cana, come confermato nel 1751 anche da San Leonardo da Porto Maurizio. In quest’anno dedicato all’Amoris Laetitia e alla famiglia, per noi è importante venire qui e venerare il dono dello Spirito Santo per tutti i matrimoni».

Per la Zona pastorale Crevalcore, Sant’Agata Bolognese, don Simone Nannetti, moderatore della zona, ha chiesto alla comunità di Sammartini di preparare ed ospitare la celebrazione della Veglia. «Il bellissimo parco dietro alla chiesa – aggiunge don Nannetti – ha fatto da cornice alla preghiera, mentre il canto e la preghiera sono stati curati da questa comunità, in comunione con don Francesco e don Giovanni che si trovavano in visita a Mapanda. Infine don Giovanni Bellini ha guidato la riflessione sulla comunione a partire dalla lettura della Torre di Babele».

Per la Zona pastorale Castelfranco Emilia la veglia unitaria di preghiera è stata celebrata nel Comune modenese, dove don Remigio Ricci, moderatore di zona, ha iniziato davanti alla chiesa benedicendo il fuoco acceso nel braciere, da cui sono state accese sette lampade per i sette doni dello Spirito Santo.

Mentre nella parrocchia di Penzale sono tornati i Fuochi di Pentecoste, celebrati insieme alla Zona pastorale Cento. «Tradizionalmente da 35 anni – raccontano i parrocchiani – ci si ritrovava attorno ad alcuni Fuochi sparsi nel vasto territorio parrocchiale, iniziando la Celebrazione con letture, meditazioni e canti, per poi incamminarsi con le fiaccole accese, cantando e recitando il Rosario, fino alla Chiesa parrocchiale dove un grande Fuoco accoglieva tutti insieme per la conclusione. Dopo averne impedito lo svolgimento l’anno scorso, quest’anno la pandemia ha imposto alcune variazioni: la Veglia è iniziata dentro le case, in famiglia, dove i fedeli hanno pregato seguendo una traccia unitaria con le candele flambeaux, per poi ritrovarsi insieme la sera della vigilia davanti alla Chiesa per la celebrazione attorno ad un grande Fuoco». 

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