L’Arcivescovo ha conferito il Ministero dell’Accolitato

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Domenica 11 giugno alle ore 17.30 in Cattedrale l’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi ha celebrato la Messa e ha conferito il Ministero dell’Accolitato a ventinove persone tra le quali dieci donne accolite, e due uomini che saranno candidati al Diaconato,  provenienti da diverse parrocchie della Diocesi.

«L’istituzione dell’Accolitato – afferma Mons. Adriano Pinardi, Direttore dell’Ufficio diocesano per i Ministeri – che per la prima volta coinvolge anche le donne, è l’occasione per riflettere sul significato del loro ruolo nelle parrocchie e nelle Zone pastorali, segno eloquente dell’attenzione della comunità per il dono del Corpo e della Parola del Signore. I nuovi Accoliti serviranno la Chiesa curando la liturgia, animando i gruppi del Vangelo e portando fuori dalla celebrazione i doni affinché tanti siano raggiunti sentendosi così partecipi della vita della loro parrocchia».

Giovedì 15 giugno alle 18.0 in Seminario

Un incontro dedicato alle Zone pastorali

Sono invitati: i Moderatori e Presidenti delle Zone pastorali dell’Arcidiocesi, il Consiglio episcopale, i Vicari pastorali, i Presidenti dei Comitati delle Zone pastorali, i Segretari della Sinodalità

Sono invitati: i Moderatori e Presidenti delle Zone pastorali dell’Arcidiocesi, il Consiglio episcopale, i Vicari pastorali, i Presidenti dei Comitati delle Zone pastorali, i Segretari della Sinodalità

Il Cardinale agli Ucraini di Bologna sulla sua visita a Kiev

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Visita a sorpresa del Cardinale Zuppi alla parrocchia grecocattolica ucraina di Bologna, domenica mattina.

L’Arcivescovo ha voluto condividere con la comunità ucraina bolognese alcuni elementi della sua recente visita a Kiev come Inviato speciale del Papa.

La comunità di San Michele ha accompagnato e accompagna con la preghiera il Card. Zuppi nel delicato compito che Papa Francesco gli ha affidato.

La parrocchia di San Michele degli Ucraini era in festa per la prima comunione solenne di alcuni suoi ragazzi.

Come noto, i cattolici di rito bizantino, come tutti i cristiani orientali, ricevono tutti i sacramenti tutti insieme alla nascita: Battesimo, Cresima ed Eucaristia.

La Chiesa ucraina ha scelto però di accompagnare con particolare rilievo i bambini che, arrivati all’età della consapevolezza, con un corso di catechesi, celebrano il sacramento della Penitenza e partecipano con più maturità alla Santa Eucaristia.

I ragazzi erano accompagnati dalle loro famiglie. Nel rito bizantino, per la celebrazione dell’Eucaristia viene utilizzato il pane lievitato, diviso accuratamente in tante particelle. Prima della comunione, il pane consacrato viene immerso nel calice e per la distribuzione della Santa Comunione viene utilizzato uno speciale cucchiaio.

Sono momenti di festa, che la comunità vive, portando però nel cuore il profondo dolore per le sofferenze vissute dalla loro patria e una solida attenzione nei confronti delle comunità ucraine che vivono più direttamente le conseguenze della guerra.

I cattolici srilankesi festeggiano la Madonna

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La vivace comunità dei cattolici srilankesi di Bologna, che conta numerose famiglie giovani con tanti bambini, ha celebrato domenica la festa che conclude l’anno pastorale e che è dedicata alla Vergine Maria.

Gli srilankesi si riuniscono presso la Parrocchia di Sant’Antonio Maria Pucci, e contano sulla presenza di un cappellano, don Sisira Priyashantha.

Terminata la Messa domenicale, la comunità ha dato vita ad una variopinta processione con una immagine della Madonna.

Nella religiosità popolare dei cattolici srilankesi, le bandiere hanno un grande ruolo: agli inizi della evangelizzazione del paese chiamato “Lacrima dell’India”, i credenti potevano contare sulla presenza di pochi sacerdoti.

Quando un prete giungeva ad un villaggio, si collocava in posizione ben visibile una bandiera che segnalava la sua presenza.

Oggi la presenza di bandiere indica la celebrazione di una festa: il bianco e l’azzurro segnalano che la festa è dedicata alla Madonna.

Il pensiero e la preghiera sono andati in particolare alla situazione molto preoccupante e delicata che sta vivendo lo Sri Lanka.

Nel disinteresse quasi totale dei mezzi di informazione occidentale, il paese è precipitato negli ultimi anni in una profonda crisi sociale ed economica, determinata dalla pesante corruzione che affligge la classe politica.

Le autorità si mostrano anche sorde all’esigenza di una seria indagine giudiziaria sugli attentati che nella Pasqua del 2019 furono compiuti contro importanti chiese cattoliche del paese e che provocarono 272 morte e oltre 500 feriti. 

La Chiesa cattolica costituiscono una piccola minoranza di meno dell’8%, che gode però di molta credibilità per il suo impegno in ambito educativo, sanitario e sociale.

I vescovi del paese hanno lanciato un pressante allarme per il pericolo che la crisi economica possa scatenare fenomeni di violenza.

Un riforma della Costituzione ha concentrato troppo potere nelle mani del presidente, moltiplicando di fatto fenomeni di corruzione in molti ambiti della società.

“L’aumento sfrenato dei prezzi dei beni di prima necessità, la scarsità e l’accaparramento – hanno scritto i vescovi cattolici del paese – hanno gravi ripercussioni sulla vita quotidiana delle persone che sono costrette a lunghe code per le strade”.

La processione cittadina del Corpus Domini

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A livello cittadino la festa del Corpus Domini è stata anticipata giovedì con una solenne concelebrazione in Cattedrale presieduta dal Card. Zuppi a cui è seguita la processione con il Santissimo Sacramento.

Erano state invitate le zone pastorali dei vicariati urbani di Bologna, mentre nel territorio diocesano le tradizionali processioni sono avvenute domenica a livello locale.

Il Corpus Domini è la festa nata nel Medioevo in seguito ad alcuni miracoli eucaristici, nella quale la Chiesa manifesta il suo stupore e la sua gratitudine per il dono dell’Eucaristia, istituita dal Signore nella notte del tradimento e che rende presente ed efficace qui e oggi la grazia del dono che Cristo ha fatto di se stesso per la nostra salvezza.

L’Arcivescovo, reduce dal viaggio compiuto nei giorni precedenti come Inviato speciale del Papa in Ucraina, indossava nella Messa i  paramenti rossi perché in questa celebrazione votiva si era scelto di celebrare il mistero del Preziosissimo Sangue di Cristo, richiamando così in modo particolare l’Eucaristia che sacrificio di riconciliazione e di pace.

“L’Eucarestia – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – ci fa riconoscere e adorare la stessa presenza di Cristo deposto sull’altare e sulla mensa del servizio. Questa celebrazione del Corpus Domini – che racchiude e illumina quella del Verbum Domini e quella del Corpus Pauperum – ci aiuta a riconoscere quel pellegrino e a seguirlo per essere noi stessi pellegrini con lui per strada”. 

Il pensiero dell’Arcivescovo è andato spontaneo alle terribili immagini di Bucha, nella periferia di Kiev, dove aveva potuto toccare con mano l’orrore e la disumanità della guerra.

“Oggi piangiamo i tanti crocifissi dalla guerra in Ucraina. E guerra significa violenza, tortura, bombardamenti, malattia, abbandono, orfananza, vedovanza, odio e disperazione. Questa sofferenza diventa una richiesta che ha un duplice significato, che si completa e si sovrappone: Resta con noi. Resta con noi, perché ci sei davvero necessario, perché solo tu riempi il nostro cuore di speranza e ci comprendi come mai nessuno. E lì inizia la pace”.

Un solenne corteo, aperto dalle confraternite laicali e dai gruppi ecclesiali, ha scortato il Santissimo Sacramento portato dall’Arcivescovo fino alla Basica di San Salvatore, che è sede dell’adorazione eucaristica quotidiana. La confraternita del Santissimo sorreggeva il prezioso baldacchino che segnalava la presenza adorabile del Signore nel sacramento.

“Cristo nostra pace, – era la preghiera del Cardinale – liberaci dalla logica del male, che divide e inganna. La tua croce abbatte il muro di separazione. Tu ti sei fatto pellegrino per riempire il cuore di speranza e di amore più forte del male. Tu, nostra pace, insegnaci a camminare verso tutti, a spezzare il tuo pane e quello che ci affidi, perché non manchi a nessuno”.  

Giovedì 15 giugno

Festa Insieme

L'Arcivescovo incontrerà in Seminario le parrocchie impegnate in Estate ragazzi

Giovedì alle 10 nel parco del Seminario l’Arcivescovo interverrà a “Festa Insieme” con i giovani e gli animatori delle parrocchie che partecipano a Estate Ragazzi.

Aveva 82 anni

Morto il diacono Romualdo Roffi

Sabato 17 giugno alle 9.45 i funerali al Sacro Cuore

Martedì 13 giugno è deceduto il diacono Romualdo Roffi, di anni 82, coniugato con Maria Grazia De Maria, padre di Chiara e Stefania, nonno di sette nipoti.