6 gennaio 2020

Il Corteo dei Magi

La tradizionale rappresentazione nel centro storico di Bologna a partire dalle 15

BOLOGNA – Nel pomeriggio di lunedì 6 gennaio, solennità dell’Epifania,  si ripeterà nel centro cittadino la venuta dei Magi che portano al bambino Gesù oro, incenso e mirra.

La Cattedrale di Gesso

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ZOLA PREDOSA – Passerà forse alla storia, la prima domenica del 2020, il giorno in cui un chiesetta appoggiata alle prime colline bolognesi è diventata Cattedrale: si tratta di Santa Maria di Gesso, la storica chiesa rimasta isolata rispetto all’abitato, in un piccolo borgo a monte di Zola Predosa, dove il Vescovo ortodosso Ambrozie Monteanu ha celebrato la prima Divina Liturgia, presenti numerose famiglie con tanti bambini.

La diocesi bolognese ha infatti messo a disposizione del presule questo edificio sacro, perché possa svolgervi la missione liturgica e pastorale per le parrocchie moldave esistenti in Italia, sotto la giurisdizione del Patriarcato ortodosso di Mosca. La Chiesa di Santa Maria di Gesso da tempo non veniva più utilizzata dalla parrocchia locale, perché tutte le attività liturgiche e pastorali si svolgono nella Chiesa di San Tommaso, edificata nel 1995 all’interno del centro abitato e diveniva sempre più difficile assicurarne l’apertura e la manutenzione.

Dopo alcuni anni, la Chiesa ha così riaperto le sue porte, elevata al rango di Cattedrale, perché sede di un Vescovo, che ha voluto mantenere intatta la dedicazione alla Natività della Madre di Dio. Con un vorticoso passaparola, in pochissime ore, numerosi fedeli ortodossi si sono convocati per pulire l’elegante aula liturgica, con le sue pregevoli decorazioni settecentesche e renderla ospitale per la prima solenne Liturgia, che arriva proprio all’antivigilia del Natale, secondo il calendario giuliano. L’intenzione del Vescovo Ambrozie è quella di stabilirvi non solo la sede della sua diocesi che conta una cinquantina di Parrocchie, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, ma anche una comunità monastica, che sia una presenza orante in questa casa di Dio, che possa restare aperta e accogliente per tutti. È stato gettato un piccolo seme di amicizia e di fraternità tra cattolici e ortodossi che crescerà sulle dolci colline di Gesso.

Andrea Caniato

Il Natale dei Copti

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SAN LAZZARO – Tra le chiese orientali, stabilite nella città di Bologna, che hanno celebrato la festa della Nascita di Gesù con il calendario giuliano il 7 gennaio, c’è anche la Chiesa copta, che ha sede a Caselle di San Lazzaro.

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Messa dei popoli. “Siamo cercatori di luce”

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Bologna – Una varietà di colori, di suoni, di lingue, di volti. La Messa dei popoli in Cattedrale nella festa dell’Epifania ha espresso anche fisicamente la manifestazione della luce del Signore a tutto il mondo. Nella Messa presieduta dall’Arcivescovo i canti, le letture e le preghiere sono stati proclamati nelle 15 lingue degli immigrati cattolici presenti in diocesi.

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Corteo Magi – galleria

Bologna come Betlemme

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BOLOGNA – Bologna come Betlemme 2000 anni fa. Il centro storico nel pomeriggio dell’Epifania si è trasformato in un presepe vivente e ha ospitato l’arrivo dei Magi e del loro corteo alla capanna del Bambino Gesù.

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I presepi della Badia

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ANZOLA EMILIA – Viaggio tra i presepi di Santa Maria in Strada nella chiesa della Badia. Ogni anno sono numerose le rappresentazioni della natività che grandi e piccini possono ammirare nell’antica chiesa di campagna. Guida al nostro percorso il percorso il parroco don Giulio Matteuzzi. Il servizio è di Emanuel Gelsi.

E’ ancora Natale

BOLOGNA – Tutta colpa di 765 secondi, cioè 12 minuti e 45: è tutto qui il motivo per cui molti popoli cristiani celebrano il Natale con 13 giorni di ritardo. Così per il mondo cristiano orientale  il Natale si è celebrato lo scorso 7 gennaio. Un piccolo reportage a cura della redazione di 12Porte presenta alcune celebrazioni natalizie.

 

1. UCRAINI

Le immagini si riferiscono alla parrocchia greco-cattolica di San Michele degli ucraini che si trova a pochi passi dalle due torri, dove proprio nel giorno in cui si spengono le luci di Natale è stata celebrata la Nascita di Gesù. Quella manciata di secondi è il motivo per cui il sistema degli anni bisestili inventato da Giulio Cesare per mantenere l’anno civile al passo con le 4 stagioni della rotazione terrestre, non bastò suo scopo e nel giro di 15 secoli si accumulò un ritardo di 10 giorni, nel frattempo divenuti 13. La riforma del calendario promulgata dal papa bolognese Gregorio XIII non fu accolta ovunque e la maggior parte delle Chiese orientali non l’hanno mai recepita. Ma la voglia di festeggiare il Natale non viene meno, e costo di qualche sacrificio, togliendo il tempo al riposo o al lavoro il Natale si festeggia comunque: gli ucraini, cattolici di rito orientale, hanno ricevuto alle 6.30 la visita del Cardinale Zuppi che la ha elogiati per la loro profonda fede e anche dopo la celebrazione non si sono fatti mancare i canti tradizionali che accompagnano questa festa, con un pensiero alle famiglie lontane.

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2. COPTI

Tra le chiese orientali, stabilite nella città di Bologna, che hanno celebrato la festa della Nascita di Gesù con il calendario giuliano il 7 gennaio, c’è anche la Chiesa copta, che ha sede a Caselle di San Lazzaro. La parola copto deriva dal greco Aigypto e significa Egitto. I copti infatti sono i diretti discendenti degli antichi egiziani, quelli delle piramidi e dei faraoni, che aderirono in massa al cristianesimo. Fu San Marco, l’evangelista discepolo dell’apostolo Pietro a portare il Vangelo in quella terra, che i cristiani considerano in ogni caso Terra Santa, per la presenza di Gesù con la Sacra Famiglia durante l’esilio causato da Erode. La celebrazione liturgica è molto suggestiva: le parole della Liturgia di san Basilio sono sostenute da ritmi e cadenze che risalgono all’epoca dei faraoni, con molte influenze del greco, che nei primi secoli era la lingua più parlata nel mediterraneo. Può sembrare strano, ma la Chiesa cattolica romana è debitrice ai copti di molte delle sue tradizioni: il Canone romano, ad esempio, ha la sua origine nell’anafora di San Marco; il titolo di Papa, dato al Vescovo di Roma, è in origine il titolo del Vescovo di Alessandria. Del resto, per la presenza della grande biblioteca e del didaskaleion fondato di Origine, la Chiesa alessandrina svolse un ruolo di grande protagonismo teologico e spirituale nella sinfonia della Chiesa indivisa. Se potessimo individuare alcune caratteristiche peculiari della Chiesa copta ne possiamo indicare sicuramente due: anzitutto il martirio. La persecuzione dell’imperatore Diocleziano nel 304 fu talmente violenta in Egitto, che ancora oggi la Chiesa copta inizia a contare gli anni da quel momento, chiamato l’anno dei martiri. Le persecuzioni poi segnarono la vita della Chiesa egiziana ripetutamente a partire dalla conquista araba nel VII, quando cominciarono a subire enormi restrizioni e repressioni, che a fasi alterne durano fino ad oggi. In Egitto, infatti, i copti subiscono frequentemente vessazioni e uccisioni e atti di terrorismo. La seconda caratteristica è il monachesimo. Il grande padre di tutti i monaci cristiani è l’egiziano Sant’Antonio abate, che fu eremita nel deserto; San Macario fondò piccole comunità di anacoreti e San Pacomio grandi monasteri cenobitici. In questi ultimi decenni la vita monastica conosce una grandissima fioritura. A causa della situazione storica dell’Egitto, la Chiesa copta ha patito un forte isolamento rispetto al resto della cristianità, ma è commovente riconoscere, dentro ai ritmi dell’epoca dei faraoni, le solidissime radici comuni della fede in Gesù Cristo, figlio di Dio e figlio di Maria.

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3. MOLDAVI

Passerà forse alla storia, la prima domenica del 2020, il giorno in cui un chiesetta appoggiata alle prime colline bolognesi è diventata Cattedrale: si tratta di Santa Maria di Gesso, la storica chiesa rimasta isolata rispetto all’abitato, in un piccolo borgo a monte di Zola Predosa, dove il Vescovo ortodosso Ambrozie Monteanu ha celebrato la prima Divina Liturgia, presenti numerose famiglie con tanti bambini. La diocesi bolognese ha infatti messo a disposizione del presule questo edificio sacro, perché possa svolgervi la missione liturgica e pastorale per le parrocchie moldave esistenti in Italia, sotto la giurisdizione del Patriarcato ortodosso di Mosca. La Chiesa di Santa Maria di Gesso da tempo non veniva più utilizzata dalla parrocchia locale, perché tutte le attività liturgiche e pastorali si svolgono nella Chiesa di San Tommaso, edificata nel 1995 all’interno del centro abitato e diveniva sempre più difficile assicurarne l’apertura e la manutenzione. Dopo alcuni anni, la Chiesa ha così riaperto le sue porte, elevata al rango di Cattedrale, perché sede di un Vescovo, che ha voluto mantenere intatta la dedicazione alla Natività della Madre di Dio. Con un vorticoso passaparola, in pochissime ore, numerosi fedeli ortodossi si sono convocati per pulire l’elegante aula liturgica, con le sue pregevoli decorazioni settecentesche e renderla ospitale per la prima solenne Liturgia, che arriva proprio all’antivigilia del Natale, secondo il calendario giuliano. L’intenzione del Vescovo Ambrozie è quella di stabilirvi non solo la sede della sua diocesi che conta una cinquantina di Parrocchie, soprattutto nell’Italia centro-settentrionale, ma anche una comunità monastica, che sia una presenza orante in questa casa di Dio, che possa restare aperta e accogliente per tutti. È stato gettato un piccolo seme di amicizia e di fraternità tra cattolici e ortodossi che crescerà sulle dolci colline di Gesso.

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Domenica 19 gennaio

Convegno per gli operatori della Pastorale familiare

In Seminario con l'arcivescovo

BOLOGNA – Domenica 19 si svolgerà, nel Seminario arcivescovile, il Convegno per gli operatori della Pastorale familiare: il titolo del convegno è: «”Sono io che parlo con te”. Riflettendo sulla Pastorale familiare: accoglienza, annuncio e stili di vita».

Alcune proposte dal mondo cattolico

Documenti e manifesti in vista delle elezioni

Osservatorio "Giovanni Bersani", Forum delle famiglie e associazioni bolognesi offrono il loro contributo

BOLOGNA – In vista delle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio ospitiamo tre contributi di riflessione dal mondo cattolico.

Zuppi ha “preso possesso” del titolo a Sant’Egidio

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ROMA, 11 GENNAIO 2020 – Questa sera, alle 19.30, nella chiesa di Sant’Egidio a Roma, l’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, ha preso possesso del titolo cardinalizio di Sant’Egidio. Il cardinale si è poi recato, alle 20, nella vicina basilica di Santa Maria in Trastevere, di cui è stato a lungo parroco, per una celebrazione a cui hanno partecipato in tanti, tra membri della Comunità, abitanti del quartiere e amici.

Nel corso dell’omelia Zuppi, commentando il Vangelo della domenica che parla del battesimo di Gesù nel Giordano, ha anche fatto riferimento ai venti di guerra che stanno attraversando, in modo preoccupante, il mondo, lanciando un forte appello di pace:

“Gesù, battezzato nel Giordano, uscì dal fiume e, sopra di lui, si aprirono i cieli, da cui discese lo Spirito come colomba. L’aprirsi dei cieli è segno della fine dei tempi dell’ira: oggi i cieli sono chiusi, troppo chiusi, in tante parti del mondo. Tornano i tempi dell’ira e della guerra. Penso al Medio Oriente, che in modo particolare negli ultimi giorni è stato teatro di gravi tensioni. Ma penso anche ad altre parti del mondo, come la Libia, così vicina a noi e tanto ingiustamente travagliata. E non voglio dimenticare l’amato Mozambico. Tante volte, da molti anni, da questa basilica, nel cuore di Roma, si è levata una preghiera per la pace. Anche oggi, vorrei che questa liturgia fosse un momento in cui si alza fiduciosa e insistente la nostra preghiera di pace al Signore, “luce delle nazioni”: si aprano i cieli della pace; si allontani la tempesta della guerra! Non vengano mai i giorni dell’ira! E anche la nostra voce si leva, umile e convinta dopo tante dolorose esperienze di guerre sempre inutili: non si può mettere in gioco la pace, cerchiamo sempre una via giusta per vivere insieme! Si aprano i cieli di pace!”

Il testo e le immagini sono a cura del sito della Comunità di Sant’Egidio

Qui il video della presa di possesso del titolo a Sant’Egidio

Qui il video della Messa celebrata in Santa Maria in Trastevere

Qui il testo dell’omelia

La fotogallery delle celebrazioni 

Giovedì 16 Gennaio a San Sigismondo

La giornata del dialogo tra Ebrei e Cristiani

La XXXI Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo tra le due religioni

BOLOGNA – Per la Chiesa petroniana l’appuntamento per celebrare la Giornata del dialogo ebraico-cristiano è per giovedì 16 gennaio alle 21, nella chiesa di San Sigismondo.