Un provvedimento della Santa Sede in questo anno difficile

Indulgenze per i defunti nel mese di novembre

Sarà possibile ottenere l'indulgenza a suffragio dei defunti fino al 30 novembre

Per evitare gli assembramenti nei cimiteri e per agevolare le pie azioni di suffragio per i defunti, la Penitenzieria Apostolica, su speciale mandato del Santo Padre, ha disposto che indulgenze che usualmente si possono conseguire, a suffragio dei defunti, visitando un cimitero dall’1 all’8 novembre, quest’anno siano prorogare a tutto il mese di novembre: si possono scegliere otto giorni anche disgiunti. Usualmente si poteva ottenere … Continue reading Indulgenze per i defunti nel mese di novembre »

La Messa in suffragio dei defunti

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«La vita non è tolta, ma trasformata»: è una delle affermazioni più emblematiche della Liturgia dei defunti.

Su questa certezza si fonda la consuetudine dei credenti di onorare i defunti: è un ricordo da custodire e coltivare, ma è molto di più; è celebrare un modo nuovo di essere uniti, di essere fratelli, di essere in cammino. Certo, la morte sottrae la presenza fisica, rompe i vincoli dell’affetto, ma non spezza i legami dello spirito.

Si potrebbero ricordare le struggenti parole di San Paolo ai Romani: «Chi ci separerà dall’amore di Cristo? Né morte né vita potrà mai separarci dall’amore di Dio».

L’amore di Cristo, lui che con la sua morte ha vinto la morte: questo è il legame infrangibile che ci unisce gli uni agli altri, e che la morte non può spezzare perché in lui tutti vivono.

Una delle espressioni più alte di questo legame è la celebrazione della messa in suffragio dei defunti.

L’usanza di pronunciare i nomi dei defunti durante la messa è antica come il Cristianesimo.

L’eucaristia è adorazione del Dio dei viventi, è ringraziamento, è richiesta di perdono, è implorazione di aiuto. E quando la offriamo in suffragio dei defunti è anche un grande atto di carità e di misericordia. Lo si fa lasciando una piccola offerta, che è un gesto concreto di partecipazione.

Sappiamo bene che la miglior vita che possiamo vivere in questo mondo, non sarà mai all’altezza della santità e della perfezione di Dio.

Il purgatorio non è un inferno temporaneo: è la sofferenza di un desiderio struggente, è sete di una pienezza tanto attesa e così poco cercata durante la vita terrena.

In questo cammino, la preghiera dei vivi, soprattutto la messa, è un aiuto grande, è un segno di amicizia, un vero sollievo.

Mons. Pizzaballa è Patriarca

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GERUSALEMME – Il Santo Padre Francesco ha nominato Patriarca di Gerusalemme dei latini, mons. Pierbattista Pizzaballa, che già da quattro anni guidava la diocesi di Terra Santa, in qualità di arcivescovo amministratore. La storia di mons. Pizzaballa è legata anche alla nostra città.

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La festa del Señor de los Milagros

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BOLOGNA – In questo anno segnato da tanta sofferenza, ha assunto un significato tutto speciale la festa annuale del Señor de los  Milagros, il Cristo crocifisso venerato come protettore del Perù e della migrazione peruviana nel mondo. La comunità peruviana bolognese si è riunita nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano per una celebrazione eucaristica in lingua spagnola presieduta dal Cardinale Zuppi.

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Attentato di Nizza, Lafram porta le condoglianze al cardinale

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BOLOGNA – A seguito dell’attentato avvenuto nella mattinata di giovedì 29 ottobre nella Basilica di Notre-Dame a Nizza, il presidente dell’Ucoii (Unione delle comunità islamiche in Italia), Yassine Lafram, si è recato subito in serata in Cattedrale per incontrare l’Arcivescovo di Bologna, Card. Matteo Zuppi, e manifestargli il profondo cordoglio per le vittime della strage. All’incontro ha partecipato anche il Sindaco di Bologna Virginio Merola.

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Facoltà Teologica dell'Emilia-Romagna

Torna la Scuola di formazione Teologica

Dal 20 novembre al 29 gennaio 2021, da remoto, un percorso di approfondimento dedicato al Vangelo di Marco

BOLOGNA – Prendendo spunto dall’ultima Nota pastorale del cardinal Zuppi, “Ecco, il seminatore uscì a seminare” (Mc 4,3), per otto venerdì dalle 19 alle 20.40 un approfondimento sul Vangelo che sarà proclamato nel prossimo Anno Liturgico.

Il Nettuno d’Oro a mons. Fiorenzo Facchini

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BOLOGNA – La giunta comunale di Bologna ha deliberato l’assegnazione del Nettuno d’Oro 2020 a mons. Fiorenzo Facchini, sacerdote della diocesi di Bologna e professore antropologia e paleontologia umana all’Università Alma Mater di Bologna, divenuto emerito nel 2007.

Don Fiorenzo ha collaborato intensamente con Aldina Balboni – premiata anch’essa con Nettuno d’Oro nel 2013 – nella fondazione Casa Santa Chiara, una delle prime esperienze in Italia di approccio alla disabilità basato non sull’assistenzialismo ma sulla partecipazione delle persone, ed è stato promotore della Onlus “Insieme per Cristina”, che si occupa dei diritti delle persone in stato vegetativo e delle famiglie che se ne prendono cura.

Mons. Facchini è stato assistente del’Azione Cattolica, vicario episcopale per l’Università e la Scuola, vicario episcopale per la Carità dal 1976 al 1979, quando fu istituita la Caritas diocesana di Bologna come frutto del Congresso Eucaristico del 1977. E’ consulente ecclesiastico dell’Associazione Medici Cattolici e dell’Associazione docenti universitari di Bologna.

“Nella sua lunga e ricca vita, ha dichiarato il sindaco Merola che gli conferirà il premio, Monsignor Facchini ha arricchito la nostra città e non solo, attraverso un’instancabile attività che ha unito studio, docenza e sacerdozio: il Nettuno d’ Oro è il nostro modo per ringraziarlo di tutto questo”.

La cerimonia avrà luogo lunedì 9 novembre, alle ore 12, nella Sala del Consiglio comunale di Palazzo d’Accursio e sarà trasmessa in diretta sul canale YouTube del Comune di Bologna.

La Messa per i defunti in Certosa

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BOLOGNA. «La morte non inizia mai con il certificato clinico di fine vita, ma prima. E’ la vera pandemia del mondo, quella che accompagna la nostra condizione umana. Questa dovremmo combattere invece di dividerci e combatterci tra noi! Certo, la manifestazione piena e definitiva della morte è il limite ultimo della vita, passato il quale questa sembra perdersi per sempre. La morte è una frontiera che spesso vogliamo ignorare o come se riguardasse sempre altri».

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